Uno spettro s’aggira per l’Europa: lo spettro del feudalesimo. Tutte le muderne potenze si son alleate nel vano tentativo
di sopraffarlo, ma fallendo miseramente. Alla stregua d’una nigra pestilenza, la favella dello Imperatore si diffonde
oramai inarrestabile in ogne landa, riempiendo di speme e giubilo il core di color che la audiscono. “Ius primae noctis, boia, corvée!” si sente domandar a gran voce dalle genti stufe di una politica incapace di garantir occupazione ai jovani, protezione all’ecosistema naturale, e gogna a vergafanciulli e pisquani. Per fornir testimonianza e dar voce a codeste nobili rivendicazioni, Feudalesimo e Libertà ha deciso di metter per iscritto il suo programma politico: dalla riforma della bona iscola per un’istruzione accessibile a pochi, alla reintroduzione dell’inquisizione per una giustizia più equa, alla costruzione dello ponte Messina-Gerusalemme per una crociata più celere. Che le genti della penisola italica gioiscano... un radioso avvenire di servitù e laboro coatto le aspetta!